Onde d’urto a bassa intensità per curare la disfunzione erettile
Équipe chirurgica
Il trattamento
Questo trattamento fisico utilizza le onde d’urto a bassa intensità e consiste nel trattare il pene in diverse sedi con l’erogazione di circa 750 onde d’urto su ogni corpo cavernoso per un totale di circa 1500 “colpi”, nello spazio di circa 20’. L’erogazione avviene tramite un manipolo rivestito di gel che viene appoggiato al pene. Il trattamento non provoca alcun dolore.
Il trattamento viene ripetuto per 8-10 sedute, 2 volte a settimana per 4-6 settimane.
Cosa sono le onde d’urto?
Le onde d’urto sono la sequenza di singoli impulsi di energia acustica che si propagano a velocità supersonica in un mezzo liquido (1550 m/sec nell’acqua). Sono caratterizzate da una rapida salita di un picco di pressione positiva (<10 nanosecondi), con un elevato picco pressorio (100MPa) e un corto ciclo di vita (10 microsecondi).
I benefici delle onde d’urto sulla disfunzione erettile
I risultati riportati in letteratura hanno fornito l’evidenza scientifica che le onde d’urto a bassa intensità (LISWT) stimolano nel tessuto trattato il formarsi di nuove reti di vasi sanguigni (neoangiogenesi). Questo processo conduce alla formazione di un nuovo sistema vascolare negli organi esposti alle onde d’urto; tuttavia i medici non hanno ancora completamente chiarito tutti i meccanismi biologici d’azione delle onde d’urto.
+ Rimodellamento del tessuto cavernoso e aumento dell’afflusso di sangue al tessuto erettile
Se applicate ai corpi cavernosi le onde d’urto a bassa intensità attivano meccanosensori, inducono la neoangiogenesi, riattivano e attivano le cellule progenitrici dei vasi, migliorano la microcircolazione e favoriscono la rigenerazione nervosa: l’effetto complessivo è di rimodellamento del tessuto cavernoso e di aumento dell’afflusso di sangue al tessuto erettile.
+ Erezioni spontanee
A differenza di tutte le altre terapie esistenti oggi per la disfunzione erettile che non modificano la fisiopatologia del meccanismo erettivo, la terapia con onde d’urto rigenera il meccanismo erettile in modo che i pazienti possano avere erezioni spontanee.
+ Risultati anche su pazienti che non ottengono benefici dai farmaci
Gli studi eseguiti finora hanno dimostrato che le onde d’urto a bassa intensità possono aiutare sia i maschi con disfunzione erettile che rispondono alla terapia farmacologica sia i maschi con disfunzione erettile talmente grave da non consentire la risposta alla terapia con i farmaci orali. Nel caso che si debbano ancora usare farmaci si otterrà probabilmente da essi un risultato migliore.
Ci sono controindicazioni?
Non sono riportati inconvenienti né complicazioni legati al trattamento, al di là di un temporaneo rossore della cute.
Esistono terapie alternative per trattare la disfunzione erettile?
Le onde d’urto a bassa intensità per il trattamento della disfunzione erettile costituiscono la più grande rivoluzione dopo l’immissione in commercio nel 1998 del Sildenafil, prima molecola studiata come inibitore delle 5 Fosfodiesterasi in grado di aumentare il mediatore (ossido nitrico) necessario a ottenere una vasodilatazione del tessuto vascolare nei corpi cavernosi, e quindi un’erezione. Altre molecole con la stessa azione sono state studiate e commercializzate negli anni successivi (Vardenafil, Tadalafil, Avanafil).
+ Iniezioni intracavernose di papaverina o di prostaglandine
Quando manca una risposta ai farmaci orali è possibile ricorrere a iniezioni intracavernose di papaverina o di prostaglandine che inducono un’erezione di durata variabile, indipendentemente dalla stimolazione: queste iniezioni però sono gravate dal rischio di un prolungamento eccessivo dell’erezione, che può richiedere la somministrazione intracavernosa di farmaci antagonisti o, in alcuni casi, di un intervento chirurgico d’urgenza.
+ Vacuum
Altra terapia è costituita dal vacuum, cioè un cilindro in cui viene posto il pene facendo il vuoto in modo da richiamare sangue passivamente nell’organo: qui il sangue viene trattenuto per il tempo necessario grazie a un elastico posto alla base del pene. Il meccanismo, in quanto artificioso, non ha riscosso molto successo nel nostro Paese.
+ Impianto di protesi peniene artificiali
Anche l’impianto di protesi peniene artificiali rappresenta un’alternativa definitiva al problema.