Colonscopia
Équipe chirurgica
Indicazioni
- Dolore addominale
- Stipsi
- Diarrea
- Emissione di sangue con le feci
- Familiarità per i tumori del colonretto
- Anemia e/o perdite di peso inspiegabili
Patologie del tratto digestivo basso
- Diverticoli
- Polipi
- Malattie infiammatorie (coliti)
- Neoplasie
- Emorroidi
La colonscopia è una procedura diagnostica che consente la visione diretta della superficie interna del colon e spesso, se indicato, anche dell’ultima parte dell’intestino tenue (l’ileo terminale, possibile sede di malattie infiammatorie come la malattia di Crohn): questo grazie a una telecamera posta insieme a una fonte di luce all’estremità di una sonda flessibile di circa 11-13 mm di diametro, il colonscopio.
La colonscopia, a differenza di altre procedure diagnostiche (clisma opaco, colonscopia virtuale), può avere contemporaneamente una valenza diagnostica e terapeutica perché permette il prelievo mirato di campioni di tessuto (biopsia) o l’eventuale asportazione immediata o programmata di lesioni di tipo polipoide. Si tratta di una procedura fastidiosa, talvolta anche dolorosa (in relazione all’insufflazione di aria necessaria a distendere il viscere ed osservarne l’interno), che di solito si completa in circa 10-20 minuti.
Su richiesta la colonscopia può essere eseguita anche in sedazione: in questo modo si può eliminare qualsiasi fastidio legato alla procedura. Nei 3-4 giorni che precedono l’esame bisogna seguire una semplice dieta e una preparazione specifica allo scopo di pulire il colon e consentire così allo specialista che eseguirà l'esame (il gastroenterologo) una visione ottimale del suo interno.