Ortopedia oncologica
Équipe chirurgica
Il servizio di ortopedia oncologica della Casa di Cura Villa Stuart si occupa di tutte la patologie oncologiche dello scheletro:
Tumori primitivi, benigni e maligni dell'osso
Tumori primitivi, benigni e maligni delle parti molli
Metastasi ossee
Localizzazioni scheletriche di tumori sistemici (mielosa, linfoma, ecc.)
Tumori primitivi delle ossa
I tumori primitivi maligni delle ossa sono molto rari, ma comprendono numerose varietà con caratteristiche diverse. I tipi più comuni sono anche i più aggressivi e colpiscono prevalentemente l’età giovanile. In Italia, l’incidenza dei tumori primitivi dell’osso si attesta intorno a 0,8-1 caso per 100.000 abitanti, quindi si calcola vi siano circa 500 nuovi casi di tumori maligni primitivi dell’osso per anno. Negli anni '70 solo il 10% dei pazienti colpito da questo tipo di tumori sopravviveva e, nella totalità dei casi, doveva subire l'amputazione dell’arto colpito. Oggi in 9 casi su 10 l'arto viene salvato e con un intervento chirurgico adeguato, può riprendere una buona funzionalità. Il sintomo di esordio in questo tipo di tumori è il dolore ingravescente a riposo notturno che, quando si presenta in un adolescente attivo e apparentemente sano, viene spesso attribuito a un pregresso trauma. Al dolore segue poi una tumefazione (gonfiore) più o meno dolente. Unico dato di laboratorio, almeno all’inizio, è l’aumento delle fosfatasi alcaline. L’esame radiologico tradizionale è la prima tecnica di imaging che viene utilizzata nel sospetto di un tumore osseo a cui segue poi la RMN con mezzo di contrasto che permette di valutare il coinvolgimento midollare dell’osso, l’infiltrazione dei tessuti molli circostanti e le skip metastases (piccole metastasi a distanza). La Tomografia Computerizzata (TC), la scintigrafia ossea e la Tomografia a emissione di positroni (PET), completano il quadro diagnostico.
Metastasi ossee
Le metastasi ossee vanno considerate come un fenomeno importante nell'ambito della storia del cancro. La metà dei tumori, infatti, evolve in metastasi e nella maggior parte dei casi sono coinvolti segmenti ossei importanti quali la colonna vertebrale, il collo del femore e la testa dell’omero. Ma soprattutto va sottolineato che metastasi ossea significa dolore e quindi una grande compromissione della qualità della vita. Dal punto di vista clinico questo è il problema più difficile da affrontare per il medico. Come noto il dolore pregiudica notevolmente la qualità della vita della persona spesso costretta all'immobilità per le complicanze della malattia come le fratture patologiche e la compressione midollare dovuta a frattura vertebrale che, in molti casi, comporta danni neurologici gravissimi. Dal punto di vista clinico un'altra grave complicanza è l'ipercalcemia, cioè l'aumento abnorme di calcio nel sangue che se non trattato tempestivamente e in modo adeguato può mettere a repentaglio la vita del paziente. Le metastasi ossee compaiono nella storia naturale di vari tumori. In circa il 25% dei pazienti la diagnosi viene fatta prima dell'insorgenza dei sintomi con esami eseguiti per determinare il grado di diffusione del tumore primitivo. Nel restante 75% dei casi la diffusione della malattia alle ossa viene rilevata quando si verificano una serie di complicanze costituite da:
- Dolore
- Diminuzione della mobilità
- Fratture patologiche
- Compromissione del midollo spinale o di radici nervose
- Infiltrazione del midollo osseo
- Decadimento generale
Le complicanze ossee, scoperte magari per una frattura, sono responsabili dell'alto tasso di ospedalizzazione dei pazienti con tutte le conseguenze socio-economiche e sulla qualità di vita che possono derivarne. Una diagnosi precoce e un trattamento immediato delle metastasi ossee sono fondamentali per prevenire queste complicanze e migliorare la qualità di vita del paziente.